
Nuovi alberi al Bosco del ricordo
L’Ospedale e Sodales ricordano le vittime dello scoppio del Cattani alimentando il Bosco del ricordo. Messi a dimora nuovi alberi per prendersi cura degli spazi della comunità
Quarantaquattro anni dopo il crollo del Cattani che ha causato la perdita di ventun persone, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e l’Associazione Sodales si stringono attorno alle famiglie delle vittime, con una breve cerimonia e la piantumazione di alcuni alberi che da oggi vanno a infoltire il Bosco del ricordo, all’ingresso di via Volturno.
Grazie alle cure dell’associazione Sodales, la memoria prende forma negli alberi e nei cespugli che ogni anno vengono messi a dimora dai volontari in omaggio alle vittime e per coltivare la memoria collettiva dello scoppio che sconvolse Parma il 13 novembre 1979, quando i reparti di Cardiochirurgia, Gastroenterologia e Rianimazione, in pochi minuti sono stati ridotti ad un cumulo di macerie.
Il grazie all’associazione Sodales e il saluto ai famigliari delle vittime da parte dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria con la direttrice sanitaria Sandra Rossi: “Un bosco per ricordare un evento tragico che diventa un luogo di ristoro e sosta per coloro che arrivano all’ospedale per motivi di cura, vicinanza a un malato o anche per lavorare: un’occasione di rigenerazione che fa bene alle persone e alla città”.
Il presidente Sodales Fabrizio Savani:
“È importante ricordare che non deve esistere dicotomia fra tutela ambientale e tutela delle persone e questo boschetto in questo luogo di cura ne costituisce una testimonianza tangibile.
Accudire quotidianamente gli alberi, questi silenziosi maestri di vita, vuole dire diffondere un senso di consapevolezza verso l’ambiente. E gli alberi sono un elemento fondamentale e imprescindibile della comunità. Sapere prenderci cura della nostra comunità vuol dire mettere in atto tutele e garanzie per evitare di ricadere nelle catastrofi del passato e per costruire un mondo diverso. Dobbiamo immaginarcelo bene questo mondo. L’immaginazione è la capacità di intraprendere oggi delle decisioni che si riveleranno giuste in futuro; piantare un albero è quindi un’azione di forte immaginazione di un mondo migliore.
Concludo con un frase del premio nobel 2004, Wangari Maathai per il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace, una donna che ha investito la sua vita a promuovere la tutela ambientale e a piantare milioni di alberi nel suo paese e in Africa: Siamo chiamati a curare la Terra, a guarire le sue ferite e così facendo anche le nostre.”